Ma avevamo proprio bisogno del tuo blog? No, ma io avevo proprio bisogno di scriverne uno.

Ma avevamo proprio bisogno del tuo blog?

No, ma io avevo proprio bisogno di scriverne uno.



ATTENZIONE! QUESTI RIASSUNTI SONO COMPLETI DI FINALE!

Ho letto moltissimi libri, alcuni scelti in base ai miei gusti, molti altri consigliati da amici o dal fatto che fossero diventati negli anni/decenni/secoli dei classici 'imperdibili'. Ho avuto molte sorprese, ma anche molte delusioni. Ho trovato moltissimi libri sconosciuti davvero degni di esser letti e moltissimi classici o bestsellers da evitare come la peste.

Non ho nessuna competenza letteraria, scarsissima istruzione e solo molta voglia di leggere, confrontarmi ed eventualmente aiutare altri indecisi come me nella scelta del loro prossimo libro da leggere.

Ho iniziato ad elencare quelli che avevo letto dopo aver preso in prestito dalla biblioteca, per l'ennesima volta, sempre lo stesso libro!

Inoltre ho la bruttissima tendenza a dimenticarmi quasi del tutto la trama e a non rileggere quasi mai (ci sono state pochissime eccezioni) lo stesso libro più di una volta.

Per questi motivi ho deciso di trascrivere i riassunti alla buona che faccio a quella capra del mio ragazzo che, non avendo la passione per la lettura, ha tuttavia la passione per le storie e mi chiede di raccontargli questo o quell'altro libro.

lunedì 14 luglio 2014

"Un segno invisibile e mio" A. Bender: 9

La morte è, da sempre, l'inesorabile e certa conclusione della vita. Così è sempre stato, così è e, molto probabilmente, così sempre sarà. Perchè non riusciamo a rassegnarci? Perchè ci auto-imprigioniamo nel nostro piccolo acquario di gesti scaramantici e di distrazioni volontarie per non vedere chi soffre e chi si sta spegnendo?  E' poi già durissima quando coglie alla sprovvista, ma quando si insinua, granello dopo granello, fino ad annientare fisicamente e/o mentalmente una persona, sembrano quasi necessarie le barriere, le distanze e il distacco emotivo.
L'ho trovato molto ben scritto e ben strutturato. Non ci sono fronzoli inutili, i pensieri della protagonista sono molto coerenti con le sue azioni e con la sua patologia.
"Favola" agrodolce molto attuale.



Cittadina degli USA - 2000
Mona ha 19 anni ed è affetta da disturbo ossessivo compulsivo.  Da piccola era una bambina molto intelligente, comunicativa ed estroversa, ma, da quando suo padre ha iniziato a sentirsi malato di una qualche sorta di malattia (depressione, ipocondria, attacchi di panico, ecc...?), ha congelato la sua intera vita e si è rifugiata nel suo mondo anaffettivo, fatto di numeri e di gesti compulsivi, cancellando ogni sua ambizione e autolimitandosi ad una non-vita. Viene assunta come insegnante di matematica e, attraverso il contatto con i bambini (tra cui anche una certa Lisa che, con la mamma malata terminale nel reparto oncologico, è ossessionata dal cancro e dalla paura di rimanere sola) e con l'aiuto del nuovo maestro di scienze (con cui inizia la sua prima vera relazione sentimentale), riesce a scrollarsi di dosso la pesante gabbia che la teneva forse più al sicuro, ma sicuramente bloccata e frustrata, riaprendo un piccolo, ma cruciale, spiraglio verso la vita.


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