Ma avevamo proprio bisogno del tuo blog? No, ma io avevo proprio bisogno di scriverne uno.

Ma avevamo proprio bisogno del tuo blog?

No, ma io avevo proprio bisogno di scriverne uno.



ATTENZIONE! QUESTI RIASSUNTI SONO COMPLETI DI FINALE!

Ho letto moltissimi libri, alcuni scelti in base ai miei gusti, molti altri consigliati da amici o dal fatto che fossero diventati negli anni/decenni/secoli dei classici 'imperdibili'. Ho avuto molte sorprese, ma anche molte delusioni. Ho trovato moltissimi libri sconosciuti davvero degni di esser letti e moltissimi classici o bestsellers da evitare come la peste.

Non ho nessuna competenza letteraria, scarsissima istruzione e solo molta voglia di leggere, confrontarmi ed eventualmente aiutare altri indecisi come me nella scelta del loro prossimo libro da leggere.

Ho iniziato ad elencare quelli che avevo letto dopo aver preso in prestito dalla biblioteca, per l'ennesima volta, sempre lo stesso libro!

Inoltre ho la bruttissima tendenza a dimenticarmi quasi del tutto la trama e a non rileggere quasi mai (ci sono state pochissime eccezioni) lo stesso libro più di una volta.

Per questi motivi ho deciso di trascrivere i riassunti alla buona che faccio a quella capra del mio ragazzo che, non avendo la passione per la lettura, ha tuttavia la passione per le storie e mi chiede di raccontargli questo o quell'altro libro.

giovedì 6 novembre 2014

"Mandala" P. S. Buck: 2

Storia di una ricca e sfaccendata ereditiera alla ricerca di un "amore al caramello indiano"!


Brooke è una bella ventenne ereditiera americana. Dopo la morte della nonna, ultima sua parente ancora in vita, parte alla volta dell'India per riscoprire se stessa.
Jagat è un ex principe indiano che si è ritrovato senza titoli e parte dei possedimenti per la caduta della nobiltà per la creazione di nuovo governo indiano indipendente, ma ancora tutte le responsabilità della gestione del popolo saldamente attaccato alle tradizioni della monarchia. E' un trentenne sposato con Moti, donna indiana di pari lignaggio, e ha 2 figli poco più che adolescenti.
Durante la guerra contro l'invasione cinese sul confine, il loro primogenito, arruolatosi volontario contro la volontà paterna, muore ucciso da un soldato cinese.
Jagat parte per indagare sulla morte e riportare a palazzo i resti e durante il viaggio conosce, in un albergo, Brooke. Tra i due scatta immediatamente qualcosa e qui parte un lunghissimo e ripetitivo pippozzo sull'amore vero, sul rincontrarsi in vite precedenti e sull'autodisciplina per non creare scandali. Discorsi del tutto inutili perchè lui la invita a palazzo e ci danno secco, tra dichiarazioni diabetiche, sotto lo sguardo consapevole, menefreghista, ma comunque anche giudicante della moglie di lui, che non ha mai amato Jagat, ma che comunque ha sempre fatto il suo bel dovere di moglie. Alla fine, con quattro o cinque frasi ben congegnate, il prete/precettore/filarino di Moti convince, senza troppi sforzi, Brooke a lasciare il paese e andarsene per non mettersi tra Jagat e sua moglie, ma soprattutto tra Jagat e il suo popolo e i suoi sogni.
Lei, nonostante fino alla pagina prima dichiarasse fortemente il suo indissolubile legame affettivo con lui, lo scarica con due righe su un foglio di carta e se ne va.
Lui, di tutta risposta, continua beatamente a farsi i sacrosanti cazzacci suoi senza mai più cercarla.

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