Ma avevamo proprio bisogno del tuo blog? No, ma io avevo proprio bisogno di scriverne uno.

Ma avevamo proprio bisogno del tuo blog?

No, ma io avevo proprio bisogno di scriverne uno.



ATTENZIONE! QUESTI RIASSUNTI SONO COMPLETI DI FINALE!

Ho letto moltissimi libri, alcuni scelti in base ai miei gusti, molti altri consigliati da amici o dal fatto che fossero diventati negli anni/decenni/secoli dei classici 'imperdibili'. Ho avuto molte sorprese, ma anche molte delusioni. Ho trovato moltissimi libri sconosciuti davvero degni di esser letti e moltissimi classici o bestsellers da evitare come la peste.

Non ho nessuna competenza letteraria, scarsissima istruzione e solo molta voglia di leggere, confrontarmi ed eventualmente aiutare altri indecisi come me nella scelta del loro prossimo libro da leggere.

Ho iniziato ad elencare quelli che avevo letto dopo aver preso in prestito dalla biblioteca, per l'ennesima volta, sempre lo stesso libro!

Inoltre ho la bruttissima tendenza a dimenticarmi quasi del tutto la trama e a non rileggere quasi mai (ci sono state pochissime eccezioni) lo stesso libro più di una volta.

Per questi motivi ho deciso di trascrivere i riassunti alla buona che faccio a quella capra del mio ragazzo che, non avendo la passione per la lettura, ha tuttavia la passione per le storie e mi chiede di raccontargli questo o quell'altro libro.

domenica 27 dicembre 2015

"La madre" P. S. Buck: 7

Mai 'na gioia, ma di riso quanto ne vuoi!



Villaggetto sperduto nella Cina rurale dei primi del '900

La protagonista è il non plus ultra delle donne contadine cinesi, è stacanovista, sottomessa, industriosa, paziente e fertile. Il suo unico difetto è il marito. Le è toccato infatti un ozioso quanto vanitoso ed egocentrico ragazzotto che, angosciato dal dover lavorare duramente la terra per tutta la vita per poter mantenere sua madre, la moglie e i figli, decide di rubare il rubabile e scappare per tentare una vita migliore come giocatore d'azzardo in città.
La madre, sola con 3 bambini piccoli e la suocera, quindi dovrà barcamenarsi tra il lavoro nei campi, la gestione della casa, la cura dei figli e della vecchia madre. Come non bastassero le sue preoccupazioni deve cercare degli escamotages per non far sapere alle altre comari del villaggio dell'abbandono del marito, motivo di immenso disonore. Per far ciò inventa che il marito è andato a lavorare come servitore in un'altra città lontana e si auto manda delle lettere per poterlo provare alle altre donne. Dopo 10 anni di solitudine, cede una volta alle avanches del proprietario del terreno che coltiva e rimane incinta. Sperando che questo la sposi, si auto manda l'ultima lettera del marito con la "triste" notizia della sua morte. Il fattore però, che voleva solo farsela, non la caga di striscio e la lascia nella disonorevole e rischiosa condizione di dover abortire. Nel frattempo i bambini crescono e il maggiore viene maritato, diventando il padrone di casa. La madre diviene quindi la vecchia madre e la moglie del figlio assume, come da usanze, il controllo della casa. Iniziano screzi e dissapori a non finire tra le due per le differenti abitudini, anche se alla base di ogni litigio c'è la sterilità della nuora che si ostina a non riuscire a sfornare nipotini.
La figlia di mezzo, con una congiuntivite mai curata che l'ha portata alla completa cecità, viene regalata in moglie allo scemo del vicino villaggio, morendo di fame e di freddo, tra l'ostilità generale del villaggio perché cieca e quindi inutile al lavoro.
Il figlio più piccolo, simile al padre per carattere e da sempre beniamino della madre, entra nelle schiere dei rivoluzionari comunisti, ma viene beccato e giustiziato.
In buona sostanza una quarantina di anni all'insegna del "mai una gioia".
Finalmente, dopo quasi dieci anni di tentativi, la nuora resta incinta e sforna un bellissimo e sanissimo maschietto, cancellando ogni dolore dal cuore della vecchia madre.

Il sarto cinese - aka come inizia lo sfruttamento britannico nelle colonie cinesi.
Un povero sarto, senza più figli perché falciati dalle malattie e con a carico la famiglia altrettanto disgraziata di suo fratello appena morto, deve star dietro alla tirchiaggine e alle bizze di una ricca cicciona inglese snob.

I profughi.
Tra le centinaia di migliaia di profughi e poracci che arrivano in città scappando dalla guerra e dai campi di concentramento, il racconto si sofferma sull'estremo sacrificio di un nonno che, con gli ultimi soldi, compra per il nipote una tazza di brodo, per non farlo morire di fame nel presente, e un sacchetto d sementi, affinché possa non morire nel futuro.

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